...mio nonno passava il suo tempo seduto nella sua nuova automobile,
ci mangiava anche i pasti, seduto li dentro. Non aveva ruote di
scorta, dal momento che mia nonna era stata un'ottima ginnasta.
Casomai avese bucato, mio nonno le avrebbe detto "Fammi la ruota!".
Mio padre tornava verso le cinque del pomeriggio dal lavoro. Era
medico anatomopatologo. Lo veneravo. Mia madre riconosceva il
rumore del suo tuc-tuc anche a cinque chilometri di distanza;
la vedevamo farsi improvvisamente attenta ed esclamare "E' lui!
Sta passando il passaggio a livello!", ed infatti dopo dieci minuti
buoni eccolo comparire dal cancello. Mio padre scendeva dal tuc-tuc
in corsa e, lordo di sangue, correva verso mia madre abbracciandola
ed inzaccherandola tutta. Spesso venivano ospiti, ed era una festa.
Si tiravano fuori le trombette e i cappellini di carta e si faceva
tardi. Il migliore amico di mio padre si chiamava Dudley, ma noi
lo chiamavamo Pudley, perchè non lo so. Siccome Pudley
suonava la fisarmonica, aveva l'unghia del mignolo di una mano
estremamente lunga ...