Fondazione Eredi Brancusi Sri Lanka
92, Steuart Place Colombo-3

04/02/2002

" Intorno a me ci sono io"

  di Avindra Nanda
  A cura di Hanna Constantin


...mio nonno passava il suo tempo seduto nella sua nuova automobile, ci mangiava anche i pasti, seduto li dentro. Non aveva ruote di scorta, dal momento che mia nonna era stata un'ottima ginnasta. Casomai avese bucato, mio nonno le avrebbe detto "Fammi la ruota!".
Mio padre tornava verso le cinque del pomeriggio dal lavoro. Era medico anatomopatologo. Lo veneravo. Mia madre riconosceva il rumore del suo tuc-tuc anche a cinque chilometri di distanza; la vedevamo farsi improvvisamente attenta ed esclamare "E' lui! Sta passando il passaggio a livello!", ed infatti dopo dieci minuti buoni eccolo comparire dal cancello. Mio padre scendeva dal tuc-tuc in corsa e, lordo di sangue, correva verso mia madre abbracciandola ed inzaccherandola tutta. Spesso venivano ospiti, ed era una festa. Si tiravano fuori le trombette e i cappellini di carta e si faceva tardi. Il migliore amico di mio padre si chiamava Dudley, ma noi lo chiamavamo Pudley, perchè non lo so. Siccome Pudley suonava la fisarmonica, aveva l'unghia del mignolo di una mano estremamente lunga .
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